sabato 31 marzo 2012

Domenica delle Palme

L'immagine mostra un particolare di un foglio di pergamena di un antico libro liturgico in uso presso la collegiata di S. Pietro di Uggiate. Vi si legge l'incipit del Passio di S. Matteo che si proclama alla Messa della Domenica delle Palme nel rito Romano tradizionale.

Un lacerto di una liturgia antica che, pur in una periferica Pieve del Nord, portava un raggio della Bellezza divina anche nella calligrafia usata per un testo sacro.
Oggi entriamo nella settimana più bella dell'anno. Bella non perché siamo di fronte a uno spettacolo attraente o affascinante: non è certo un bel vedere la scena del Calvario (penso al film di Mel Gibson); ma perché il volto di Cristo sfigurato risplende della Bellezza dell'amore divino. È una Bellezza struggente che la liturgia Apostolica e Romana raffigura fedelmente. «Ciò che esce dalla sua osservazione sembra, dal lato della sua idealità, ossia nella sua conformazione ideale ed esemplare, quasi fosse un dipinto rinascimentale, tanto il Rito è colmo di misura, di perfezione formale, di armonia, di ben calibrata forza espressiva sia in ciascuna delle Muse coinvolte (lingua, letteratura, poesia, musica, retorica, teatro, pittura, scultura, architettura, e così via per tutte le arti), sia nell'intreccio complessivo delle loro convergenze e nella sintesi del loro insieme.» [E.M. Radaelli: Sacro al calor bianco, pro manuscripto, 2007]

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