La cronotassi dei Prevosti di
Uggiate è ancora oggi lacunosa. Abbiamo l’elenco cronologico probabilmente
completo dal 1405 in avanti, tuttavia mancano all’appello tutti i nominativi
del XIV secolo e ne abbiamo solamente tre del XIII e uno per il XII, di cui
peraltro non siamo certi. Il primo elenco che ci è pervenuto risale al 1907
all’epoca del Prevosto Porlezza, ma è incompleto e contiene alcune
imprecisioni. È stato corretto e ampliato dall’Arciprete don Pierangelo Livio
nel volume “A Uggiate, ieri” ‘Catalogo
della mostra fotografica allestita in occasione del 250° Anniversario della
Chiesa Prepositurale dei Ss. Pietro e Paolo in Uggiate’. Don Pierangelo
aveva recuperato il nominativo del Prevosto Giovanni da Casanova, citato nei
resoconti della decima papale indetta da Bonifacio VIII. Era una tassa che il
Papa richiese a più riprese in tre anni, per far fronte ai gravissimi oneri
finanziari che comportava la linea politica ereditata dai suoi predecessori e
che egli stesso si era impegnato di continuare. Risulta appena eletto Prevosto
nel 1295. In seguito, nel libro edito dal Comune di Uggiate Trevano, l'autore M. Mascetti colma diverse lacune, aggiungendo il primo Prevosto finora, di cui abbiamo una documentazione, del 1167 e proponendo di identificarlo con Gualderico Sescalco, Prevosto di Cuvio. Tuttavia l'identificazione presenta qualche dubbio dovuto al fatto che il documento citato è stato trascritto in alcune pubblicazioni in modo incompleto.
Per esempio nel libro “Gli antichi vescovi d'Italia dalle origini al 1300 descritti per regioni: la Lombardia” vengono citati come testimoni: Gualdericus Sexcalens, Præpositus de Cuvi et Præpositus de Oglate… Rogerius et Adam, et Guifredus de Piro, et Cavanirius Guncalvi ecc. Bisognerebbe capire cosa nascondono i tre punti dopo Oglate.
Nel nuovo elenco trova posto anche il vicario generale del Vescovo Uberto, Bregondio della Torre di Mendrisio, nipote del Vescovo Guglielmo della Torre e canonico della Cattedrale.
Per esempio nel libro “Gli antichi vescovi d'Italia dalle origini al 1300 descritti per regioni: la Lombardia” vengono citati come testimoni: Gualdericus Sexcalens, Præpositus de Cuvi et Præpositus de Oglate… Rogerius et Adam, et Guifredus de Piro, et Cavanirius Guncalvi ecc. Bisognerebbe capire cosa nascondono i tre punti dopo Oglate.
Nel nuovo elenco trova posto anche il vicario generale del Vescovo Uberto, Bregondio della Torre di Mendrisio, nipote del Vescovo Guglielmo della Torre e canonico della Cattedrale.
Nel libro succitato del Comune
mancano due nomi importanti che oggi possiamo aggiungere insieme ad una
precisazione cronologica. Il primo che ho potuto rintracciare è Giovanni
Lavizzari che viene citato in una pergamena della Basilica di San Vittore di
Varese, alla data del 2 agosto 1276, per una delega, ricevuta dal Vescovo di
Ferrara, Guglielmo, legato pontificio.
Il secondo, di cui ho già
trattato, è il Fiammingo Gaspar van Weerbeke che ottiene la nomina quando il
Duca Galeazzo Sforza lo chiama a Milano, a cui, però, rinuncia nel 1474 a
favore di Agostino Boldoni di Bellano.
Il primo Prevosto che troviamo nel 1400 è Pietro de Cottis, del quale il Mascetti trova la prima citazione in un documento del 1418, ma in realtà è già titolare della Collegiata dal 1405, come risulta in una pergamena, datata 12 marzo 1405, custodita all’Ambrosiana, nel fondo Reschigna, che qui sopra riproduco parzialmente. La presentazione del documento nel regesto dice:
“PIETRO DE COTTIS, PREPOSTO DI S. PIETRO "DE OGIATE" DELLA DIOCESI DI COMO, PER AUTORITA' APOSTOLICA NOMINA PRETE GIOVANNI DE ZERBIS AI CANONICATI DI S. GIOVANNI DI PONTIROLO E DEI SANTI SIRO E MATERNO DI DESIO.”
Nel dettaglio sopra riprodotto si può leggere la località dove è stata redatta la pergamena e il notaio che l’ha sottoscritta. Il luogo è Milano, nell’abitazione del notaio Ambrogio “de Coldirariis” nella parrocchia di San Sebastiano in Porta Ticinese. In realtà l’atto è preceduto da una bolla papale del 15 novembre 1404, in cui Innocenzo VII incarica il Prevosto di effettuare le nomine riportate nella pergamena successiva.
Qualche decennio più tardi, viene
nominato un altro Prevosto già conosciuto come Primo “de Besutio”, mentre nella pergamena a cui qui ci si riferisce ,
viene chiamato “Primus de Cotis de
Besutio”. Dice il regesto:
“GASPARE
DE PAULIS DE SCLORINO (?) DI FILIPPO, GASPARE DE RUSCHONIBUS Q. GIOVANNI, E I
PRONOTAI INNOCENZO DE SOLBIATE Q. ANT., GIOV. PIETRO DE MONTE Q. DONATO, E
MAFIOLO DE LUCINO Q. FOMAXIO.
FRATE GIOVANNI DE PONTE Q. FRANZINO, DEL MONASTERO DEI
PREDICATORI DI S. PIETRO MARTIRE, DICHIARA AVERE PRESSO DI SE' UN LIBRO
"NOMINE PICDO", UN SALTERIO ROMANO, E DEI TESSUTI LAVORATI IN
ARGENTO, A GARANZIA DI UNA SOMMA DOVUTA DA PRIMO DE COTIS DE BEXUTIO, PREPOSTO
DI S. PIETRO "DE OGIATE”
Curiosamente
la data è ancora il 12 marzo, del 1451. Forse la famiglia de Besutio (da
Besozzo paese nell’antica pieve di Brebbia, provincia di Varese, poi divenuto
capo pieve) era imparentata con i de Cottis. Qui sopra un particolare della
pergamena con il nome del Prevosto.
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